martedì 30 gennaio 2007

Les Amoureux di Raimond Peynet

Sono sempre stata affascinata dagli Innamoratini di Peynet . . . . che belle le sue vignette . . sono romantiche . . e tante fanno sorridere . . vorrei viverci dentro una di quelle vignette . . . . . . chiedo troppo ?
Peynet e Les Amoureux
Nel gennaio 1942, il mondo era in fiamme: la guerra, scoppiata in Europa ventotto mesi prima, aveva già raggiunto, attraverso i sentieri dell’odio, l’Asia, l’Africa, l’Estremo Oriente. Anche la Francia, vinta dalle armate tedesche, viveva giorni di terrore. A Parigi come altrove, gli uomini camminavano per le strade cupi e silenziosi. Tanto profonda era la costernazione generale che la gente sembrava aver dimenticato la parola Amore. E poiché ogni dramma finisce per stringere tutti i cuori in una morsa crudele, pareva non esserci più, nella romantica terra di Baudelaire, chi cantasse la speranza, la gioia, la felicità. Fu, comunque, proprio in una gelida sera di quel lontano gennaio del 1942, che nacquero Les Amoureux. Peynet aveva preso il treno per Clermont-Ferrand, ma a Valence era stato costretto a fermarsi. Per proseguire doveva attendere un’ora buona. Non sapendo come ingannare il tempo, si recò nei giardini pubblici. Il luogo era deserto. In un punto del parco, vi era un chiosco, anch’esso deserto. Era il kiosque à musique, dove ogni domenica, prima della guerra, la banda di Valence teneva i suoi concerti. A Peynet, assorto nei suoi pensieri, venne un’idea. Trasse di tasca un foglietto di carta e subito tracciò una figura di violinista, dai lunghi capelli, intento a fregare l’archetto sulle corde, mentre i suoi colleghi se ne andavano alla spicciolata. In disparte, una coppietta stava flirtando. « Andate pure », diceva il violinista, ammiccando ai due innamorati. « Finisco io per voi! » La vignetta, intitolata « L’incompiuta », aveva dato vita a Valentino, l’omino dalla zazzera fluente, dal cappello duro in testa, la cui bontà era commovente, dal momento che non sapeva rinunciare a far felici due fidanzati, improv­visando un « a solo » tutto per loro. Il successo fu immediato. Con Valentino, frattanto, era nato anche il vero Peynet. In piena guerra; questo umorista-poeta sentiva che non tutto era perduto, se gli uomini avessero continuato a credere nella bontà, nella dolcezza dei sentimenti, nell’amore. Un anno dopo, accanto all’omino sempre pronto a sorridere delle proprie disavventure ma a compatire e a comprendere quelle degli altri, sorse l’esile silhouette di Valentina: ora, la coppia era perfetta, e Les Amoureux cominciavano il loro lungo viaggio intorno al mondo.

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